Procedure consigliate per la distribuzione del contenuto (SharePoint Server 2010)
Si applica a: SharePoint Server 2010
Ultima modifica dell'argomento: 2016-11-30
Questo articolo fa parte di una serie di articoli sulle procedure consigliate per Microsoft SharePoint Server 2010. In questo articolo vengono descritte le procedure consigliate per utilizzare la distribuzione del contenuto. Per ulteriori informazioni e risorse sulla distribuzione del contenuto, vedere Gestione del contenuto Web in SharePoint Server 2010 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://technet.microsoft.com/it-it/sharepoint/ff601874.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
Per altri articoli della serie, vedere Procedure consigliate (SharePoint Server 2010). Per ulteriori informazioni e risorse sulle procedure consigliate per SharePoint Server 2010, vedere il Centro risorse sulle procedure consigliate per SharePoint Server 2010 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://technet.microsoft.com/it-it/sharepoint/hh189420.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
1. Assicurarsi che nelle server farm di origine e di destinazione siano presenti gli stessi aggiornamenti
La distribuzione del contenuto è supportata solo se i livelli degli aggiornamenti nei server di origine sono identici ai livelli degli aggiornamenti nei server di destinazione. Per assicurare il corretto completamento dei processi di distribuzione del contenuto, attenersi alle linee guida seguenti:
Accertarsi che a tutti i server nelle farm siano stati applicati tutti gli ultimi aggiornamenti di SharePoint Server 2010, Windows Server 2008 R2 e Windows Server 2008 SP2.
Un processo di distribuzione del contenuto tra server con livelli di aggiornamento diversi può avere esito negativo se sono stati applicati hotfix che hanno modificato lo schema dei pacchetti di esportazione, con un livello di aggiornamento superiore nel server di origine rispetto al server di destinazione. Queste considerazioni si applicano ai processi di distribuzione del contenuto eseguiti utilizzando il sito Web Amministrazione centrale o utilizzando i cmdlet Export-SPWeb e Import-SPWeb di Windows PowerShell.
I Language Pack utilizzati nella raccolta siti di origine devono essere installati anche nella farm di destinazione. Il processo di distribuzione del contenuto ha esito negativo se manca un Language Pack necessario nella farm di destinazione. Per ulteriori informazioni, vedere Distribuire i Language Pack (SharePoint Server 2010).
Se nel server di origine sono presenti pacchetti delle soluzioni di SharePoint personalizzati o codice personalizzato, è necessario distribuire tali elementi anche nel server di destinazione. Ciò include eventuali assembly non presenti nel file con estensione wsp che deve essere installato nella Global Assembly Cache nel server di destinazione.
Se vi sono caratteristiche installate nel server di origine, è necessario installarle (ma non attivarle) nel server di destinazione prima di eseguire un processo di distribuzione del contenuto nel server di destinazione. In genere, con la distribuzione di un pacchetto della soluzione tutte le caratteristiche verranno installate nel server di destinazione. Se tuttavia non si utilizzano file con estensione wsp, accertarsi che tutte le caratteristiche siano installate ma non attivate.
Durante il processo di importazione nel server di destinazione, vengono attivate le eventuali caratteristiche della raccolta siti necessarie per elementi inclusi nell'importazione. Il processo di distribuzione del contenuto ha esito negativo se le caratteristiche necessarie non sono installate nel server di destinazione. Per ulteriori informazioni, vedere "Problem 9: Features used in the site collection are missing on the exporting server" in Content Deployment - Best Practices (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://blogs.technet.com/b/stefan\_gossner/archive/2009/01/16/content-deployment-best-practices.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
2. Verificare che il server di destinazione sia in grado di gestire le dimensioni dei file CAB per l'importazione
Durante la distribuzione del contenuto, tutto il contenuto viene dapprima esportato nel file system come file con estensione xml e binari, i quali vengono poi inseriti in file con estensione cab. I file con estensione cab vengono quindi caricati tramite HTTP POST nel server di destinazione, dove vengono estratti e importati. La dimensione massima preconfigurata dei file con estensione cab generati dal processo di distribuzione del contenuto è di 10 megabyte (MB). Il limite di caricamento preconfigurato di IIS 7.0, tuttavia, è di 28 MB. SharePoint Server 2010 non divide i singoli file esportati in più file con estensione cab. Per tale motivo, se un sito di SharePoint Server 2010 contiene singoli file che non possono essere compressi fino a dimensioni inferiori a 10 MB e le dimensioni del file con estensione cab risultante supera il limite di caricamento predefinito di IIS 7.0 di 28 MB, il processo di distribuzione del contenuto ha esito negativo.
Se le dimensioni dei file con estensione cab nei processi di distribuzione del contenuto sul server superano i 28 MB, assicurarsi di correggere le dimensioni file consentite sul server di destinazione modificando il file Web.config del sito Web Amministrazione centrale. A tale scopo, aggiungere una voce simile alla seguente:
<system.webServer>
<security>
<requestFiltering>
<requestLimits maxAllowedContentLength="52428800"/>
</requestFiltering>
</security>
</system.webServer>
Il valore della proprietà maxAllowedContentLength è un numero, espresso in byte, che rappresenta le dimensioni massime del file con estensione cab da caricare nel server. In questo esempio, 52.428.800 equivale a 50 MB. Questo valore deve essere adattato alle specifiche esigenze dell'ambiente di distribuzione.
Per ulteriori informazioni, vedere l'articolo 925083 della Knowledge Base, Messaggio di errore quando si tenta di caricare un file di grandi dimensioni in una raccolta documenti in un sito di Windows SharePoint Services 3.0: "timeout della richiesta" (https://support.microsoft.com/kb/925083/it-it).
3. Verificare che che il valore delle dimensioni massime di caricamento nell'applicazione Web di destinazione sia sufficientemente grande per i file da distribuire
L'applicazione Web che ospita il sito Web Amministrazione centrale nel server di destinazione viene spesso creata con valori predefiniti, il che significa che le dimensioni massime di caricamento sono impostate su 50 MB. Se la raccolta siti di origine contiene file più grandi del limite di caricamento nel server di destinazione, il processo di distribuzione del contenuto ha esito negativo.
Accertarsi che le dimensioni massime di caricamento dell'applicazione Web che ospita il sito Web Amministrazione centrale nel server di destinazione equivalgano almeno a quelle dell'elemento più grande nella raccolta siti di origine. Per informazioni su come modificare le dimensioni massime di caricamento per un'applicazione Web, vedere Configurare le impostazioni di un'applicazione Web (SharePoint Server 2010).
Nota
Anche se il processo di distribuzione del contenuto viene portato a termine, parti del sito potrebbero non essere state distribuite. È pertanto necessario controllare se nel report della distribuzione del contenuto sono presenti avvisi o errori non irreversibili, anche se lo stato del processo è Completato. Per ulteriori informazioni, vedere View content deployment job reports and history.
4. Verificare che i server di origine e di destinazione dispongano di spazio su disco sufficiente per l'archiviazione dei file utilizzati durante l'esportazione e l'importazione
Durante l'esportazione, tutti i file da includere nel processo di distribuzione del contenuto vengono archiviati in una directory temporanea nella server farm di esportazione e vengono compressi prima dell'invio al server di destinazione per l'importazione. Analogamente, durante l'importazione i file da importare nel database vengono archiviati in una directory temporanea nella server farm di destinazione. Per impostazione predefinita, i file compressi e non compressi vengono memorizzati in directory distinte. Assicurarsi che nei percorsi delle directory temporanee di ogni server farm sia disponibile spazio su disco sufficiente per contenere i file inclusi nel processo di distribuzione. Per ulteriori informazioni, vedere "Temporary files" in Content Deployment - The Complete Guide - Part 3 - Configuration (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://blogs.technet.com/b/stefan\_gossner/archive/2009/11/02/content-deployment-the-complete-guide-part-3-configuration.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
5. I server di esportazione e di importazione devono ospitare ognuno un'istanza del sito Web Amministrazione centrale
Quando si configurano le impostazioni di distribuzione del contenuto per la server farm, si selezionano i server della server farm da designare come server di esportazione e di importazione per la distribuzione del contenuto. Il sito Web Amministrazione centrale deve essere distribuito su ogni server di esportazione e importazione. Se si configura un server di esportazione o importazione e in seguito si rimuove il sito Web Amministrazione centrale dal server, non vengono visualizzati messaggi di errore e la fase di esportazione o importazione del processo di distribuzione del contenuto non viene avviata.
6. Eseguire sempre la distribuzione in una raccolta siti vuota per il processo di distribuzione del contenuto iniziale
Se nella raccolta siti è già presente contenuto, il processo di distribuzione del contenuto iniziale può avere esito negativo. Per creare una raccolta siti vuota nel server di destinazione, utilizzare l'opzione < Selezionare un modello dopo > nella scheda Personalizzato della pagina Crea raccolta siti di Amministrazione centrale. Durante la prima esecuzione del processo di distribuzione del contenuto, al server di destinazione vengono applicati il modello corretto e tutte le impostazioni di configurazione associate.
Nota
Non utilizzare il modello Sito vuoto per creare una raccolta siti di destinazione. Il modello Sito vuoto non crea una raccolta siti vuota e può causare l'esito negativo del processo di distribuzione del contenuto.
7. Se i processi di distribuzione del contenuto verranno eseguiti raramente, modificare il periodo di tempo in cui le modifiche verranno mantenute nel registro modifiche
Per impostazione predefinita, il registro modifiche è configurato in modo da mantenere una registrazione di tutte le modifiche per 60 giorni. Se l'intervallo di tempo tra due processi di distribuzione incrementale è superiore, ad esempio se sono trascorsi 70 giorni dall'esecuzione dell'ultimo processo di distribuzione del contenuto, il registro modifiche non conterrà voci precedenti all'ultimo token di modifica. Se l'intervallo di tempo tra i processi sarà superiore a 60 giorni, modificare il numero di giorni specificato per l'applicazione Web in Amministrazione centrale. Per informazioni su come modificare il tempo di conservazione delle voci nel registro modifiche, vedere Conoscere e configurare Limitazione risorse in SharePoint Server 2010 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://technet.microsoft.com/it-it/magazine/gg491393.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
8. Non eseguire processi di distribuzione del contenuto in parallelo se entrambi i processi utilizzano lo stesso percorso
Le modifiche apportate da un processo potrebbero essere in conflitto con le modifiche apportate da un altro processo eseguito contemporaneamente nello stesso percorso di distribuzione del contenuto. In questo caso, il processo di distribuzione del contenuto potrebbe avere esito negativo.
9. Eseguire processi di distribuzione personalizzati e processi di distribuzione del contenuto pianificati in momenti diversi
Non eseguire processi di distribuzione del contenuto pianificati contemporaneamente a processi di distribuzione del contenuto personalizzati creati tramite Windows PowerShell 2,0, lo strumento da riga di comando Stsadm o codice personalizzato. Se si tenta di eseguire entrambi i tipi di processi di distribuzione del contenuto nello stesso momento, i processi potrebbero avere esito negativo.
10. Informare gli utenti prima di abilitare i processi di distribuzione rapida
Un processo di distribuzione rapida può avere esito negativo se un autore di pagine include riferimenti a siti, elenchi o altri elementi non precedentemente distribuiti da un processo di distribuzione non rapida. Se si prevede di abilitare i processi di distribuzione rapida nella farm, accertarsi che gli utenti conoscano bene il processo di distribuzione del contenuto e la tempistica e l'ambito dei processi di distribuzione del contenuto utilizzati dall'organizzazione. Considerare inoltre l'opportunità di limitare il numero di utenti membri del gruppo Utenti distribuzione rapida. Per ulteriori informazioni sui processi di distribuzione rapida, vedere Content Deployment – The Complete Guide – Part 5 – Quick Deployment (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://blogs.technet.com/b/stefan\_gossner/archive/2009/11/04/content-deployment-the-complete-guide-part-5-quick-deployment.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
11. Non modificare direttamente il sito di destinazione
Se è necessario distribuire rapidamente modifiche del contenuto, non modificare direttamente il sito di destinazione, perché alla successiva distribuzione di contenuto tali modifiche verranno sovrascritte. Utilizzare invece un processo di distribuzione rapida per aggiornare rapidamente il sito. Per ulteriori informazioni, vedere Gestire i processi di distribuzione rapida.
12. Utilizzare gli snapshot del database di SQL Server nel server di esportazione
Utilizzando lo snapshot del database di SQL Server, si esclude la possibilità che gli utenti possano modificare il contenuto del database del contenuto mentre è in esecuzione un processo di distribuzione del contenuto. Quando è abilitata l'opzione Snapshot database, viene creato uno snapshot del database del contenuto di origine prima dell'inizio della fase di esportazione del processo di distribuzione del contenuto. Questo processo quindi utilizza lo snapshot del database per eseguire l'esportazione, anziché esportare direttamente dal database del contenuto attivo. Al termine dell'esportazione, lo snapshot viene eliminato. L'opzione di snapshot del database di SQL Server è disponibile solo se il server di database esegue Microsoft SQL Server 2008 Enterprise.
13. Utilizzare codice in grado di gestire la distribuzione del contenuto
È necessario adottare precauzioni se si utilizzano pacchetti delle soluzioni che distribuiscono caratteristiche che aggiungono dati al database del contenuto. I dati devono essere aggiunti al database del contenuto solo nella farm di origine. Il processo di distribuzione del contenuto sposterà qualsiasi dato necessario dal sito di origine al sito di destinazione durante il processo di distribuzione. Per evitare conflitti durante l'importazione, verificare che eventuali ricevitori di eventi o ricevitori di caratteristiche personalizzati che modificano il contenuto del sito di destinazione utilizzino la classe SPImportContext. Questa classe consente ai gestori di eventi e al codice di attivazione delle caratteristiche di rilevare se sono in esecuzione nel contesto di un'importazione. In tal modo gli sviluppatori possono implementare codice per evitare potenziali problemi durante la fase di importazione della distribuzione del contenuto. Se ad esempio un ricevitore di caratteristiche contiene codice personalizzato che aggiunge un nuovo elemento a un elenco, lo sviluppatore deve accertarsi che l'algoritmo del ricevitore di caratteristiche rilevi se è in esecuzione nel contesto di un'operazione di distribuzione del contenuto e, in tal caso, ignori qualsiasi aggiornamento di dati se il ruolo rilevato è un sito di destinazione. Durante l'importazione, il nuovo ricevitore di caratteristiche dell'elemento dell'elenco verrà attivato nel sito di destinazione. Se il ricevitore di caratteristiche non rileva il ruolo del sito, aggiungerà il nuovo contenuto al sito di destinazione. Il processo di importazione tenterà quindi di importare lo stesso contenuto dal sito di origine. Il risultato potrà essere un errore di importazione o la duplicazione del contenuto nel sito di destinazione. Gli sviluppatori che creano ricevitori di caratteristiche devono essere consapevoli di questa limitazione e scrivere codice appropriato. Per ulteriori informazioni, vedere Classe SPImportContext (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://msdn.microsoft.com/it-it/library/microsoft.sharepoint.deployment.spimportcontext.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) e Write content deployment aware Event Handlers and Feature Activation code in SP2010 (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese) (https://blogs.technet.com/b/stefan\_gossner/archive/2010/05/25/write-content-deployment-aware-event-handlers-and-feature-activation-code-in-sp2010.aspx) (le informazioni potrebbero essere in lingua inglese).
Ringraziamenti
Il team addetto alla pubblicazione di contenuti per SharePoint Server 2010 ringrazia gli autori seguenti per il contributo offerto per questo articolo:
Ethan Gur-Esh, Gestione contenuto aziendale Microsoft
Israel Vega, Jr., Microsoft Consulting Services
Josh Stickler, Gestione contenuto aziendale Microsoft
Stefan Goβner, Microsoft SharePoint Escalation Services
Steve Walker, Microsoft SharePoint Customer Advisory Team