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Oggi sono andato a scuola

Nell’ambito della Giornata Europea per un’Internet più sicura (patrocinata anche dall’organizzazione Save the children) oggi un bel numero di dipendenti di Microsoft Italia (e di altre 21 filiali europee) è andato nelle scuole medie ed elementari per presentare ai ragazzi una serie di informazioni su come usare Internet in modo più sicuro.

L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’UNICEF e con la Polizia Postale e delle Comunicazioni e rientra nelle attività dell’inziativa SicuramenteWeb di Microsoft Italia.

I volontari che hanno aderito all’iniziativa si sono recati nele scuole frequentate dai figli, dove insegnano le mogli (o le fidanzate) ecc. Tra loro c’ero anch’io: sono stato nella scuola media dove insegna mia moglie e ho fatto quattro presentazioni di un’ora ad un totale di nove classi (seconde e terze medie) per un totale di circa 200 studenti.

E’ stata un’esperienza molto interessante e divertente. Intanto, diversamente dal solito (io faccio l’evangelist e parlare in pubblico è parte fondamentale del mio lavoro), mi sono rivolto ad un “pubblico” di non adulti e quindi ho dovuto “cambiare metodo” e qusto è stato stimolante.

E’ stato per me interessante e sorprendente vedere quanti ragazzi usano normalmente Internet (nel mio caso praticamente il 100%) e quanti di loro chattano regolarmente (praticamente tutti), usano Internet per fare ricerche, giocare, ecc.

Una delle cose che mi hanno anche colpito è che molti di questi ragazzi e ragazze usano il loro vero nome in chat (e non un nickname), non cogliendo immediatamente il pericolo che questo può comportare (spero che le mie chiacchere li abbiano autati a capire).

D’altro canto, mi ha confortato vedere, come molti di loro sono abbastanza consci di come ci si deve comportare: non dare informazioni personali in chat, via SMS, via mail (e il concetto che hanno di informazioni personali è poi abbastanza ampio tanto da includere il nome della scuola, le fotografie del posto dove abitano, oltre agli ovvi numero di telefono, indirizzo, numero della carta di credito dei genitori, ecc..), bloccare sul messenger chi li infastidisce, rivolgersi ai genitori (o ai fratelli maggiori) in caso di problemi…

I ragazzi hanno fatto molte domande e hanno raccontato molte esperienze vissute da loro o da loro diretti conoscenti; c’è stata molta interazione e questo significa che l’argomento li ha interessati.

Al termine della mia giornata di scuola ho visitato il laboratorio di informatica e mi sono sconfortato; è una bella aula, luminosa, pulita (la scuola dove sono stato è stata da poco ristrutturata), a norma per quanto riguarda gli impianti, ma con una ventina di PC piuttosto datati e con software un po’ obsoleto. Al riguardo ho fatto due chiacchere con il preside per cercare di capire come poter intervenire esono nate un po’ di idee. Speriamo di riuscire ad attuarle.

Qui sotto un po’ di link per chi vuole approfondire:

Ciao a tutti

Giorgio

Comments

  • Anonymous
    January 01, 2003
    The comment has been removed
  • Anonymous
    January 01, 2003
    Ciao Giorgio, Direi un ottima iniziativa volta a far capire hai più giovani come funziona il mondo Internet. Scusa non mi sono presentato mi chiamo Marco e come te lavoro nel IT. Ho inserito questo commento per quelle ultime righe che hai scritto nell'articolo di cui sopra. Sarei molto interessato a capire quanto è possibile "convincere" e “sensibilizzare” i presidi delle scuole dove i nostri figli/nipoti vanno a scuola, a capire che cosa è internet e quali sono i rischi a cui li esponiamo. Penso che la maggior parte delle scuole della nostra Nazione non sono in grado di garantire sicurezza ad un ragazzo che naviga su internet durante le ore di lezione. Quindi sarei interessato a capire cosa fare in questi casi e come muoversi per raggiungere l’obbiettivo sopra indicato. Ciao e buon Lavoro