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Risparmio energetico, Green Computing, Windows Server 2008 e la virtualizzazione - #2

Nel precedente post dedicato a questo argomento ho cercato di dare alcune informazioni generali sul consumo di energia nei data center e di porre le basi per capire il problema.

In questo nuovo post volgio invece introdurre le azioni che possiamo mettere in pratica per affrontare il problema di come ridurre il consumo energetico dell'infrastruttura IT aziendale.

Credo che le aziende di qualsiasi dimensione, per propria convenienza e per essere "migliori cittadini", debbano iniziare a far diventare il risparmio energetico un fattore di decisione nella scelte di progettazione dei datacenter (di qualsiasi dimensione) e nell'acquisto dei singoli componenti.

Da dove possiamo iniziare per implementare il green computing nelle nostre aziende?

Sicuramente serve un approccio architetturale al problema, che è complesso e richiede di prendere in considerazione una quantità rilevante di variabili e di collegamenti.

Il grafico sottostante ci può dare un'idea delle problematiche coinvolte e dei loro collegamenti:

GreeIT-map

Mantenendo un approccio pragmatico e iniziando dalle piccole cose che tutti possono implementare da subito, penso che in prima battuta si debba capire come l'energia è spesa, nel datacenter e nei singoli componenti che lo costituiscono.

Il seguente grafico ci aiuta a capire come viene spesa l'energia in un datacenter.

 uso-energia-datacenter
(Sorgente: The Green Grid, Guidelines for energy-efficient datacenters)

E' immediato vedere che i due principali consumatori di energia in un datacenter sono la strumentazione IT (che produce calore) e il sistema refrigerante (che deve eliminare il calore prodotto dalla strumentazione IT).

Agire sulla produzione di calore (riducendola) e sull'efficienza del sistema di raffreddamento (aumentandola) sono le due leve che possiamo usare per ottenere i maggiori e più rilevanti risparmi energetici.

Esistono molti studi rigorosi su come disegnare un datacenter per aumentare l'efficienza del sistema di raffreddamento, che indirizzano l'esigenze di aziende di diverse dimensioni.

Io non sono certo un esperto al riguardo, ma è evidente che un conto è disegnare da zero un datacenter che deve ospitare centinaia o migliaia di server, un conto è intervenire su una struttura esistente che ospita alcuni o alcune decine di server.

In Microsoft da anni si adotta un approccio strutturato per il disegno e la gestione dei datacenter, descritto brevemente in questo whitepaper: Best practices for energy efficiency in Microsoft data center operations.

Di questo articolo (ceh vi invito a leggere) voglio riportare e sottolineare alcune cose che vengono e fatte in Microsoft (e sono certo anche in altre aziende) in tema di efficienza energetica dei datacenter:

  • Si adotta un approccio olistico al problema: l'intero datacenter viene considerato come se fosse un unico grande computer che deve funzionare con la massima efficienza 24/7 e sono presi in considerazione tutti i costi che vanno ad incidere sull'erogazione del servizio

  • La possibilità di partizionare il datacenter in modo che sia possibile usare solo la potenza di calcolo necessaria in un dato periodo (in questo, vedremo, la virtualizzazione aiuta molto). Legato a questo la possibilità di usare energia di alimentazione e potenza di raffreddamento in modo flessibile ridisegnandone la configurazione "a run time", se mi permettete il termine.

  • La continua misurazione dei dati di funzionamento dell'infrastruttura e dei livelli di temperatura dei singoli server. Un raffreddamento eccessivo è solo uno spreco di energia! Legato a questo c'è l'abitudine di comunicare, tra le altre metriche di funzionamento di un servizio IT, anche il reale consumo energetico necessario a realizzarlo. Non c'è nulla come sapere cosa ti costa una cosa per usarla con la giusta parsimonia :)

  • Una delle metriche usate in Microsoft (ma non solo in MS ovviamente) per misurare l'efficienza del datacenter è la Power usage effectiveness (PUE)

    gc-001
    (Sorgente: The Green Grid: The Green Grid data center power efficency metrics : PUE and DCiE)
    Si tratta di un valore variabile al variare delle condizioni di esercizio (carico dei server, temperatura esterna, cambio di attrezzatura, ecc.). Il controllo continuo di questo valore fornisce una buona stima dell'efficienza del datacenter.

  • L'utilizzo di buone pratiche e di modelli di fluidodinamica per migliorare la circolazione d'aria e l'efficienza del sistema di raffreddamento (es. creare corridoi caldi e freddi, orientare il sistema di ventilazione perpendicolarmente ai corridoi caldi, tarare il sistema di aspirazione per evitare ristagni di aria calda alla sommità dei rack, ecc.).
    gc-002

Quasi tutte queste tecniche, ovviamente in forma diversa e opportunamente tarate e adattate, possono essere adottate da tutte le aziende che hanno un datacenter di qualsiasi dimensione.

Per oggi mi fermo qui.

Nei prossimi post voglio affrontare, finalmente, gli argomenti che mi sono più familiari e consoni:

  • come viene usata l'energia nei server e nei client
  • cosa possiamo fare per ridurre il consumo energetico di queste apparecchaiture, essere migliori cittadini e risparmiare qualche soldo
  • come Windows Vista e Windows Server 2008 ci possono aiutare per migliorare l'efficienza energetica della nostra infrastruttura IT

A presto.

Giorgio

Technorati Tags: Microsoft,Windows Server 2008,Windows Vista,Green Computing,Management

Comments

  • Anonymous
    January 01, 2003
    Nelle scorse settimane ho a lungo parlato di GreenIT e Datacenter ( 1 , 2 , 3 , 4 ) e qualcuno mi ha

  • Anonymous
    January 01, 2003
    Nel primo post di questa serie ho cercato di inquadrare il problema del consumo energetico dei datacenter